Dal 1982, quando ha fatto il suo ingresso nel circuito internazionale con l’apertura delle World Series, la Stelvio ha scolpito ricordi indelebili nella storia dello sci, accogliendo anche due Campionati Mondiali, nel 1985 e nel 2005. Con i suoi 3442 metri di percorso e pendenze che toccano il 63%, la Stelvio è un banco di prova per atleti di altissimo livello che, partendo dai 2268 metri di altitudine della zona Praimont, si lanciano verso una discesa adrenalinica e mozzafiato.

Il percorso si snoda tra salti tecnici, come quelli della Rocca e di San Pietro, che già mettono alla prova la resistenza fisica degli sciatori. La diagonale della Carcentina rappresenta uno dei punti più temuti, grazie alla sua pendenza inversa, e l’ultimo tratto, il muro della Konta, separa i campioni dai semplici atleti, richiedendo precisione assoluta nelle ultime curve prima di tagliare il traguardo.

Nel corso degli anni, molti grandi nomi dello sci mondiale hanno lasciato il segno su questa pista. Tra questi, lo svizzero Pirmin Zurbriggen, il francese Luc Alphand, i norvegesi Lasse Kjus e Aksel Lund Svindal, e gli austriaci Hermann Maier, Hannes Trinkl e Michael Walchhofer. Anche campioni americani come Bode Miller e Daron Rahlves e l’italiano Christof Innerhofer hanno saputo trionfare. Eppure, il nome più strettamente legato alla Stelvio è quello di Dominik Paris: cittadino onorario di Bormio, ha trionfato ben sei volte in discesa, di cui cinque consecutivamente, e una volta in super-G.

Il 28 e 29 dicembre, i fuoriclasse della velocità sugli sci torneranno a confrontarsi su questo tracciato: la discesa libera, seguita dal super-G, vedrà gli sciatori più rapidi al mondo sfidarsi in una gara contro sé stessi, contro il tempo e contro gli avversari. Dopo i successi della scorsa stagione, il francese Cyprien Sarrazin e lo svizzero Marco Odermatt torneranno sulla Stelvio per difendere i loro titoli, pronti a rinnovare il mito della “Scala della velocità.